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M o d u l o 4
T r a s f o r m a t o r e
§ 12) Esempio di
calcolo della tensione ai capi del carico di un trasformatore trifase
Si riprende l’esempio del paragrafo precedente.
Siano noti i seguenti dati di un trasformatore trifase:
· Potenza nominale Sn = 400 kVA
· Tensione nominale primaria: U1n = 12 kV - 50 Hz
· rapporto spire n = 17,32
· Perdite nel rame dedotte dalla prova di cortocircuito, quindi ottenute a pieno carico: Pcc = 4,35 kW
· Tensione di cortocircuito U1cc = 480 V
·
Collegamento Y-d
Determinare:
1. i parametri equivalenti riportati al secondario, ritenendo che i dati forniti siano già stati riportati alla temperatura convenzionale stabilita dalle Norme in base alla classe termica;
2. la tensione ai capi di un carico trifase equilibrato collegato a triangolo, di cui ogni fase assorbe la corrente di 300 A con cosφu = 0,8 (r) (in ritardo);
3. la tensione ai capi del carico che assorbe la corrente di linea coincidente con quella nominale e con lo stesso sfasamento del caso precedente;
4.
la tensione ai capi di un utilizzatore R-C avente cosφu
= 0,8 (a) (in anticipo) che assorbe una corrente di linea pari alla metà di
quella nominale (funzionamento a metà carico).
· Per il punto 1.) si rimanda al § 11), esempio di calcolo dei parametri equivalenti, che conduce ai risultati seguenti:
§ Per il quesito del punto 2. ) si fa riferimento all’espressione (27) del § 7) relativa ad una fase.
Nel caso del trasformatore trifase si ricorda che, essendo il collegamento del trasformatore Y-y equivalente, la tensione concatenata è 1,73 volte quella di fase, mentre la corrente di linea è identica a quella di fase.
Il discorso è diverso per l’utenza collegata a triangolo e di cui si sa che ogni fase assorbe la corrente Iuf =300 A. E’ evidente che la corrente che invece percorrerà il secondario sarà quella di linea, che è
Pertanto si scrive
in cui la c.d.t. vale
e quindi la tensione a carico diventa
· Il trasformatore lavora ora a pieno carico, erogando la corrente di linea nominale I2n = 577,3 A con lo stesso cosφu precedente. I valori numerici diventano
Come era logico prevedere, questo dato conferma il
fatto che al crescere della corrente richiesta dal carico, a parità di sfasamento, aumenta la c.d.t. interna.
· Se il carico è quello indicato al punto 4.), di tipo ohmmico-capacitivo avente f.d.p. cosφu=0,8 (a), occorre tener conto in questo caso che la funzione ‘seno’ va calcolata per un angolo che convenzionalmente ha segno negativo (il coseno invece non cambia il segno). La c.d.t. interna, a metà carico con I2=0,5 I2n , con sfasamento in anticipo (a) vale dunque
Da questo esempio si evidenzia una sopraelevazione
di tensione, nel passaggio dal funzionamento a vuoto del trasformatore al
funzionamento a carico, essendo la c.d.t. interna negativa.
Si potrebbe verificare (annullando l’espressione della Δu
e ricavando lo sfasamento che soddisfa
questa condizione) che con sfasamento negativo del carico (carichi R-C) pari a
la c.d.t. interna si annulla, mentre per sfasamenti superiori a questo
valore, cioè con carico sempre più capacitivo, la c.d.t. diventa negativa.
L’angolo φcc è l’angolo caratteristico
dell’impedenza equivalente interna del trasformatore.
La c.d.t. interna è massima quando il carico e l’impedenza equivalente hanno
lo stesso sfasamento
Caduta di tensione percentuale: viene definita la variazione della tensione nel passaggio da vuoto alla condizione di carico, riferita convenzionalmente alla tensione a vuoto, moltiplicata per cento:
prof. Attilio Barra e-mail: elettrotecnica@barrascarpetta.org
prof. Antonio Scarpetta e-mail: laboratorio@barrascarpetta.org
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